Tipologie

Le lenti a contatto possono essere suddivise in lenti morbide e lenti rigide/gaspermeabili.

Lenti morbide

Sono così definite perché nella loro struttura è presente acqua in percentuale tra il 36 e 74%, a cui è dovuta la morbidezza e permeabilità all’ossigeno, essenziale per la cornea che, per mantenersi trasparente ed efficiente, deve continuamente assumere ossigeno. L’elevato contenuto di acqua e la struttura in polimero fanno sì che queste lenti necessitino di una attenta manutenzione, che richiede tuttavia solo un paio di minuti al giorno. Esistono diverse tipologie di lenti a contatto morbide, che rispondono alle differenti esigenze visive e che possono essere distinte in:
lenti sferiche, lenti toriche, lenti multifocali, lenti cosmetiche, lenti terapeutiche.
Possono inoltre essere distinte per durata di utilizzo prevista, alla quale è importante attenersi scrupolosamente:
lenti monouso o 1 day: vanno utilizzate una sola volta e poi gettate;
lenti disposable o “usa e getta”: possono essere settimanali, quindicinali o mensili;
lenti a ricambio frequente: da 3 a 6 mesi;
lenti morbide convenzionali o a sostituzione programmata: della durata di 12 mesi.

Lenti rigide

Le lenti rigide sono più piccole ed hanno una consistenza e una struttura più “sostenuta” rispetto alle morbide. Sono realizzate in pMMA (polimetilmetacrilato), sostanza che non si lascia attraversare dall’ossigeno, il quale raggiunge così l’occhio solo attraverso il ricambio lacrimale.
Chiamate anche, impropriamente, semirigide, le lenti a contatto gaspermeabili, a differenza delle rigide, si lasciano invece attraversare dall’ossigeno, assicurando così un maggior comfort grazie alla migliore ossigenazione corneale.
Anche con le lenti rigide o semirigide è possibile risolvere tutte le esigenze visive; sono infatti anch’esse, come le lenti morbide, disponibili nelle seguenti versioni: sferiche, toriche, multifocali, cosmetiche e terapeutiche.